A Misterbianco, tra le vie che profumano di pane caldo e ricordi contadini, nasce “Terra”, la Fiera di Maggio. Un evento che non è solo una festa, ma un ritorno alle radici, una carezza al passato che ci ha resi ciò che siamo. Tre giorni per ascoltare storie, assaporare gesti antichi, condividere musica, arte e comunità.
Via Gramsci e Piazza Mazzini diventano il palcoscenico di un racconto collettivo: i volti della gente, i suoni dei cantastorie, il ballo che si mescola alla terra battuta. È la Sicilia che si narra senza bisogno di parole, tra il fruscio degli ulivi e il sorriso di chi offre il proprio sapere con le mani impastate di farina.
Non è solo una fiera. È un’esperienza.
Musica che vibra, parole che emozionano, artisti che portano sul palco l’anima della tradizione e la voglia di guardare avanti. E mentre i bambini giocano, gli adulti si perdono tra mostre, sapori e memorie.
“Terra” è un invito a rallentare, ad ascoltare il passo della storia, a coltivare ancora — anche solo per un istante — il senso di appartenenza. Qui, tra gli stand e le voci, ogni prodotto racconta una storia, ogni sguardo regala un senso.
Dietro ogni dettaglio, c’è il lavoro di chi ama il proprio paese. Le associazioni, gli artigiani, i volontari, le famiglie: tutti insieme per trasformare Misterbianco in un luogo di scambio autentico, dove la memoria non si conserva nei musei ma nelle piazze, tra le persone.
Quando il tempo corre veloce, Terra ci ricorda l’importanza di fermarsi. Di respirare a fondo l’odore del pane appena sfornato, di ascoltare un canto popolare tra le mura della piazza, di stringere mani che parlano una lingua antica fatta di lavoro e passione.
La Fiera di Maggio a Misterbianco è un gesto collettivo d’amore verso la cultura contadina, un omaggio alla lentezza, alla cura e alla bellezza che si coltivano ogni giorno, proprio come un campo.
Nei vicoli di Misterbianco si intrecciano i passi di oggi con i ricordi di ieri. Ogni spettacolo è una fiammata di vita, ogni stand un racconto da assaporare. E tra un sorriso e una nota musicale, ci si scopre parte di qualcosa di più grande: una comunità che crede ancora nel valore delle radici.
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